Quest’anno, il 15 Maggio 2015, festeggiamo un lustro dall'istituzione della “Festa
dell’autonomia della regione Sicilia” , correva l’anno 2010 quando l’allora
Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, volle fortemente che si
commemorasse il giorno in cui venne firmata la carta che sanciva la nostra “indipendenza”.
Corre l’obbligo, a questo punto di fare un breve ma
necessario passo indietro, perché in effetti, in pochi sanno esattamente cosa
fosse accaduto il 15 Maggio 1946.
L'Autonomia speciale
è quella particolare forma di governo della Regione Siciliana che fu concessa
il 15 maggio 1946 dal re Umberto II di Savoia, disciplinata da uno Statuto
speciale (art. 116 della Costituzione Italiana), che l'ha dotata di una ampia
autonomia politica, legislativa, amministrativa e finanziaria.
Ma perché si concesse un privilegio così grande alla nostre
regione?
"L'Autonomismo, fu un modo per svuotare il separatismo,
guidato dal Movimento Indipendentista Siciliano, che all'indomani dello sbarco
alleato del luglio 1943 era uscito dalla clandestinità in cui era stato sotto il
periodo fascista, chiedendo l'affrancamento della Sicilia dallo Stato Italiano.
Svanì quasi subito invece l'idea che la Sicilia divenisse uno Stato federato
agli Stati Uniti d'America. Padri dell'Autonomia possono essere considerati i
politici siciliani che lottarono per la concessione dell'Autonomia come
Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Giovanni Guarino Amella, Enrico La Loggia.
Lo statuto speciale siciliano fu originato da un accordo di
origine "pattizia" (assimilabile, secondo alcuni, ad un trattato fra
due entità paritetiche) fra lo Stato Italiano e la Sicilia, rappresentata dalla
Consulta regionale siciliana, in cui erano rappresentate le categorie, i
partiti e i ceti produttivi dell'Isola, organo che materialmente formulò lo
Statuto. Statuto che fu emanato con regio decreto da Re Umberto II il 15 maggio
1946 (quindi precedente alla Costituzione della Repubblica italiana, che lo ha
recepito per intero con la legge costituzionale n. 2 del 1948), diede vita alla Regione Siciliana prima
ancora della nascita della Repubblica Italiana, prima fra le 5 regioni a
statuto speciale. Le prime elezioni per l'Assemblea regionale siciliana si
svolsero il 30 aprile 1947, il 25 maggio 1947 ci fu la prima seduta
parlamentare. Fino al 1970 (data di nascita dei Consigli delle regioni
ordinarie) è stata l'assemblea legislativa italiana più importante per poteri e
numero di abitanti amministrati, dopo le due Camere.
La storia politica di sessant'anni di autonomia speciale in
Sicilia, e dei suoi governi, ha vissuto momenti di vivacità, che hanno portato
a definire la politica siciliana una sorta di "Laboratorio politico",
e altri più bui. Da alcuni anni l'autonomia siciliana è stata rilanciata da
molti politici, tra cui l'ex presidente Raffaele Lombardo leader del Movimento
per l'Autonomia (MPA) e l'attuale presidente Rosario Crocetta.
Grazie allo Statuto autonomistico, la Regione Siciliana ha
competenza esclusiva (cioè le leggi statali non hanno vigore nell'isola), su
una serie di materie, tra cui beni culturali, agricoltura, ambiente, pesca,
enti locali, territorio, turismo, polizia forestale. Ogni modifica allo Statuto,
trattandosi di legge costituzionale, è sottoposta alla cosiddetta procedura
aggravata, cioè a una doppia approvazione, a maggioranza qualificata, da parte
delle Camere.
Per quanto riguarda la materia fiscale, la totalità delle
imposte riscosse in Sicilia resta nell'isola. Ai sensi degli articoli 36 e
seguenti del proprio Statuto (Legge Costituzionale n.2 del 26 febbraio 1948),
la Regione siciliana è dotata di completa autonomia finanziaria e fiscale.
Alcune prerogative statutarie non sono a oggi applicate, in
quanto mancano le corrispondenti Norme di attuazione dello Statuto che devono
essere emanate dalla Commissione paritetica Stato Regione.
Alla luce di ci ciò è fondamentale per noi Siciliani avere
piena coscienza di ciò che è stato e di ciò che è nelle nostre competenze e
possibilità legislative, economiche e sociali; solo con la piena
consapevolezza, l’abbandono di interessi personali e il voler perseguire il
bene comune che se applicato si tramuta in benessere sociale con evidente
ricaduta di crescita sociale ed economica."
15 Maggio non una semplice
vacanza,
ma storia che guarda al futuro.
post by Prof. P. Angenica
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